Le pensioni familiari in Polinesia Francese rappresentano un’alternativa economica rispetto agli hotel, spesso l’unica possibile se si dispone di un budget limitato per il viaggio.
Offrono il plus di entrare a contatto con la realtà e la popolazione locale, regalando un’esperienza di visita più autentica e, per molti viaggiatori, anche più emozionante.
È necessario però aver ben presente alcuni aspetti fondamentali.
1. Non esiste uno standard:
Ciascuna pensione ha il suo stile, le sue regole e non deve garantire il servizio minimo corrispondente ad una categoria come succede per gli hotel.
Questo (come gli altri punti di quest’articolo) vale per tutte le pensioni da noi selezionate e proposte, tra le quali tuttavia vi è una enorme diversità di livelli di comfort e servizi. Visitate la pagina di ciascuna proprietà sul nostro sito per ulteriori informazioni.
2. Personale ridotto/servizi ridotti:
La pensione familiare è gestita direttamente dai proprietari (in genere polinesiani o francesi), con al massimo l’aiuto di pochi dipendenti. Ecco che si possono verificare spesso alcune situazioni tipo:
- Le pulizie e il cambio di biancheria non sono giornalieri, ma in genere ogni 3 giorni: anche chiedendo e pagando, difficile che si possa avere pulizia giornaliera;
- I pasti vengono serviti ad orari fissi: chi arriva tardi potrebbe non trovare più niente;
- Manca un servizio di reception continuativo;
- Non vengono forniti teli mare.
3. Materiali poveri:
I bungalow delle pensioni familiari sono spesso costruiti dagli stessi proprietari con materiale locale, principalmente legno, e caratterizzati da tetti in pandano intrecciato, finestre rudimentali, porte del bagno approssimative, talvolta sostituite con tende colorate… alcuni più graziosi altri veramente spartani, il contesto è comunque molto semplice.
4. Una bella doccia…
… fredda o a temperatura ambiente. Alcune pensioni non dispongono di acqua calda o hanno solo un sistema con pannelli solari termici che, con un po’ di maltempo, non consentiranno di farsi una doccia calda.
5. Ospiti sgraditi:
Potrebbe succedere che qualche insetto o animaletto indesiderato entri in camera. Meglio evitare di portare con sé prodotti alimentari, specie se lasciati aperti.
6. Si parla Francese:
Sicuramente ovunque: in qualche pensione si parla anche inglese, raramente l’italiano o lo spagnolo. Non abbiate comunque timore di farvi rispiegare le regole della casa se non le avete capite.
7. Atmosfera conviviale:
Che vi piaccia o no, in molte pensioni si mangia tutti assieme ad un unico tavolo, o potrebbe comunque capitare di essere a tavola con altri ospiti.
8. Infrastrutture limitate:
In alcune pensioni l’erogazione della corrente è limitata ad alcune ore al giorno, potrebbe non essere possibile usare il phon o caricare il cellulare fuori da questi orari.
Alcune non sono raggiungibili in auto, ma solo in barca, per quasi la totalità non c’è la possibilità di prendere mezzi pubblici per spostarsi.
Il servizio di wifi, qualora disponibile, viene generalmente erogato nelle aree comuni delle pensioni, con banda molto limitata e soggetta a possibili disservizi. In genere le camere non sono raggiunte dal wifi.
9. Approvvigionamenti limitati:
Sulle isole non si trova esattamente di tutto: a parte il pesce fresco, in generale la scelta di prodotti alimentari è molto limitata, anche perché gli approvvigionamenti arrivano con l’aereo (a costi elevati) o via mare con consegne molto distanziate nel tempo.
Se avete esigenze particolari, tipo allergie alimentari o non mangiate pesce, è opportuno segnalarlo in anticipo.
In alcune isole poco turistiche e in contesti particolarmente isolati (ad es. negli atolli delle Tuamotu, a Maupiti o anche in pensioni situate in luoghi appartati), può succedere che manchi qualche bene di consumo (come alimentari o carburante) per giorni o settimane.
I proprietari delle pensioni in genere fanno scorte per prevenire problemi, ma questo potrebbe non bastare e non è da escludere che situazioni di questo tipo si possano verificare anche in isole più servite.
10. Costerà comunque tanto:
Il costo della vita in Polinesia è elevato perché tutti i beni devono fare migliaia di kilometri per arrivarci e comunque la popolazione beneficia di un welfare analogo a quello dei cittadini Francesi, quindi il costo del personale è alto.
Arrivare in Polinesia è molto costoso, i voli interni sono carissimi. Certo avete risparmiato sull’alloggio con le pensioni, ma non spenderete mai come una vacanza in campeggio.
Attenzione quindi ad avere aspettative di comfort commisurate alla cifra spesa per il viaggio, godetevi piuttosto la Polinesia per le sue meraviglie naturali e i sorrisi dei suoi abitanti.