Le perle polinesiane, insieme al monoi, sono tra i souvenir più desiderati al ritorno da un viaggio in Polinesia Francese. Per questo vogliamo darvi alcuni suggerimenti per comprare perle in Polinesia (ma anche in giro per il mondo), ossia per sapere come riconoscere le perle vere da quelle false.


Innanzitutto le perle si distinguono in:

1) perle vere: sono quelle che si formano all’interno di una conchiglia perlifera, di solito un’ostrica, anche se alcune perle provengono da gasteropodi. Possono essere:
coltivate: quando viene innestato un piccolo “corpo estraneo” all’interno della conchiglia. Il mollusco reagisce ricoprendo questo elemento con nacre, ossia strati di madreperla, creando così la perla. Di solito il corpo estraneo è un piccolo nucleo rigido, una piccola sfera di madreperla, oppure, per le perle d’acqua dolce, o “perle di fiume”, un pezzettino di epitelio di un altro mollusco.
naturali: quando non c’è l’intervento dell’uomo. Un piccolo corpo estraneo finisce casualmente all’interno della conchiglia e il mollusco lo riveste di nacre. Data la rarità di trovare (belle) perle naturali, queste sono molto costose.
Sia le perle naturali che le perle coltivate sono perle vere, a differenza delle:
2) perle di imitazione o perle false: sono prodotte senza alcun intervento del mollusco perlifero. Di solito sono sferette di vetro o porcellana (ma anche di plastica, nelle versioni più scadenti) rivestite di:
– una sostanza madreperlacea che deriva dalle squame dei pesci (chiamata “essenza d’Oriente”), oppure
– una vernice opalescente, oppure
– una finitura metallica.

Estrazione perla nera da ostrica, Polinesia

Ma come riconoscere le perle vere da quelle d’imitazione? Un’analisi ai raggi X può dare un’indicazione precisa, ma non è certo un test accessibile a tutti. Ecco le cinque prove da fare per distinguere le vere perle da quelle false.
1) Colore: le perle di imitazione sono tutte dello stesso identico colore, mentre quelle vere, naturali o coltivate che siano, avranno variazioni cromatiche, anche lievi ma comunque visibili.
2) Forma: anche se la collana di perle che avete tra le mani è di valore, ed è stata creata infilando perle accuratamente selezionate, è impossibile che le perle che la compongono siano tutte perfettamente sferiche e identiche tra loro. Se invece è così, la vostra collana è di perle false.
3) Temperatura: le perle vere sono fredde al tatto, scaldandosi poi in pochi secondi a contatto con la pelle. Le perle false sono generalmente a temperatura ambiente, anche se alcune imitazioni più costose utilizzano una copertura che imita la freddezza delle perle vere.
4) Foro per infilarle: se le perle sono bucate, il foro sarà perfetto e senza imperfezioni nel caso la perla sia vera. La diversa consistenza dei materiali che compongono le imitazioni, invece (vetro/porcellana o plastica e poi i diversi strati di vernice/plastica/cellulosa, ecc.), fa sì che il foro di quelle false sia impreciso e sbavato.
5) Superficie: le perle vere sono lievemente ruvide e irregolari al tatto, mentre quelle false sono perfettamente lisce (alcune, come quelle di Mallorca, un po’ vellutate). La superficie della perla si può osservare con una lente di ingrandimento, oppure si può provare con il “test del dente”. Strofinando le perle sotto gli incisivi, la perla vera restituirà una sensazione granulosa, come fosse un sassolino.
E dove comprare perle vere? A Tahiti, naturalmente, ma anche in Australia, in quanto delle quattro principali varianti di perle coltivate, due vengono proprio dal Pacifico: le perle polinesiane (o di Tahiti) e le perle australiane (o dei Mari del Sud).