Dopo aver imparato qualche trucco per riconoscere le perle vere, è arrivato il momento di acquistarle, e non c’è niente di meglio che comprare perle in Polinesia.

Innanzitutto perché non è possibile fare un viaggio dall’altra parte del mondo senza pensare di portare a casa uno dei più famosi souvenir della Polinesia. E poi perché la Polinesia Francese è la patria di una delle quattro tipologie di perle coltivate più preziose al mondo, la perla di Tahiti.
Le perle vere coltivate, infatti, si distinguono principalmente in quattro gruppi, benché esistano anche delle varietà minori, con produzioni limitate.

1) Perle Akoya o perle giapponesi: coltivate principalmente in Giappone, ma anche in Cina. Hanno colori tenui (soprattutto bianco e crema, ma anche rosa e azzurro), forma sferica e misure contenute (dai 2 ai 9 millimetri). Sono le più diffuse.
2) Perle di Tahiti o perle polinesiane: coltivate in Polinesia Francese, ma anche alle Cook e alle Fiji. Hanno spettacolari colorazioni scure, ricche di riflessi cangianti, che vanno dal verde, al nero, al bordeaux, fino al grigio e al blu. Possono raggiungere anche dimensioni grandi (13 – 14 millimetri). Il mollusco che le produce è particolarmente delicato. Anche per questo motivo, hanno un valore elevato.
3) Perle dei Mari del Sud o perle australiane: oltre il 60% di queste perle deriva dalle coste nord occidentali dell’Australia, ma questo non significa che siano molte. Anzi, sono rare e costose per la fragilità del mollusco che le produce. Possono raggiungere dimensioni maggiori delle perle polinesiane (fino a 20 millimetri in casi eccezionali) e assumere colori sorprendenti, come oro e argento (oltre a bianco, crema, rosa e azzurro).
4) Perle di fiume o perle cinesi: vengono dalla Cina, ma ci sono coltivazioni anche negli Stati Uniti. Provengono da un mollusco d’acqua dolce, resistente e produttivo e per questo hanno un prezzo più contenuto. Sono prodotte utilizzando, come innesto, un frammento di epitelio di un altro mollusco. Una volta che il frammento organico si è decomposto, la perla sarà senza nucleo, rendendola, tra le perle coltivate, la più simile alle perle naturali. Può assumere le forme più strane e colori che vanno dal bianco al crema, dal giallo all’arancio, dal salmone al rosa, dal viola all’argento.
Dei quattro tipi di perle coltivate, le perle della Polinesia e le perle dell’Australia sono le più ricercate.

Pearl farm in Polinesia Francese
Ma dove e come comprare perle in Polinesia? Ecco cinque nostri consigli.
1) Perle vere o perle false? I Polinesiani sono famosi per il loro calore e la loro onestà. Difficile quindi che vi rifilino delle perle d’imitazione. Ma per trovare il gioiello più adatto a voi, vi suggeriamo di chiedere comunque ai nostri corrispondenti locali al vostro arrivo. Vi sapranno fornire tutte le indicazioni che cercate, sia che siate a Tahiti, che a Rarotonga.
2) Visitare una pearl farm. Programmate un’escursione in una coltivazione di perle. Potrete comprare senza intermediari e quindi spuntare un prezzo migliore. Ma anche vedere da vicino dove sono nate le perle che compongono gli stupendi orecchini che vi regalerete, magari proprio della sfumatura di verde, di grigio o di azzurro dei vostri occhi. Se però siete alla ricerca del classico filo di perle perfette o volete comunque fare una spesa importante, il negozio tradizionale può offrirvi una scelta più vasta, potendo rifornirsi da più farm perlier contemporaneamente. Sempre nei negozi, è più facile trovare delle perle particolari, ottenute inserendo un innesto già scolpito nell’ostrica e che presentano quindi una originale superficie in rilievo.
3) Perle forate o senza foro? Valutate se acquistare perle già infilate in una collana, solo forate oppure senza buco. Se in Italia può essere facile trovare un gioielliere disposto a infilare le vostre perle, creando così il gioiello dei vostri sogni, più difficile può essere trovarne uno disposto anche a forarle.
4) Perle anche per lui. Una perla, soprattutto la perla nera di Tahiti, è un gioiello perfetto anche declinato al maschile. Una coppia di perle può trasformarsi in un paio di gemelli, mentre un’unica sfera, passata in un laccio di cuoio, può diventare un girocollo da uomo.
5) Le perle coltivate fanno bene alla natura e all’economia. Una ricerca dell’Università del Vermont ha dimostrato come la coltivazione di perle mantiene l’oceano più pulito (le conchiglie perlifere hanno bisogno di acque incontaminate) e crei reddito in regioni del Mondo che non dispongono di altre risorse naturali. Un motivo in più per preferire una collana o un braccialetto di perle coltivate a uno di plastica e vernice.
Le perle polinesiane sono quindi un meraviglioso regalo da fare e da farsi, anche senza una ricorrenza da festeggiare, solo per il piacere di indossare uno scintillio di Polinesia.
E se Adriano Genisi, uno dei maggiori esperti italiani di perle, afferma che le perle polinesiane sono le perle “più leggendarie e esclusive di sempre”, c’è da crederci.