Polinesia Francese, Australia, Maldive e Filippine sono le mete principali in cui proponiamo diving e snorkeling, ma non le sole.

Sergio Bambaren, nel suo famoso romanzo “Vela Bianca” descrive così la barriera corallina:
“Chi non ha mai esplorato una barriera corallina si perde una delle più grande gioie che a natura possa offrire. Non si può camminare attraverso una foresta vergine che sia veramente tale, perché non ci sono sentieri. Invece è possibile nuotare sopra banchi di corallo inviolati e palpitanti di vita, con la sensazione di volare su un giardino incantato. Il fondale dell’oceano è un caleidoscopio di forme e colori fantastici. Innumerevoli varietà di pesci variopinti guizzano fra le rutilanti arborescenze delle colonie di madrepore ancorate alle rocce. Una scogliera corallina è creata dall’accumulo di miriadi di scheletri calcarei lasciati da infinite generazioni di minuscoli celenterati, alcuni non più grandi di un capocchia di spillo. Con la morte dei singoli individui, le ramificazioni vengono ricoperte dai nuovi coralli nati per gemmazione, in un processo di costante rinnovamento. Tra tutti quegli anfratti e cavità trovano rifugio pesci angelo, pesci farfalla, pesci luna, pesci re e altre innumerevoli specie, oltre ai piccoli polipi, i granchi e tutte le altre creature dai vividi colori che fanno del fondo marino un paesaggio fiabesco”.

Sicuramente una descrizione che non può che ammaliare anche i più scettici e che non può che far immedesimare quelli per cui un viaggio deve comprendere immersioni e snorkeling. Il mondo sottomarino occupa i 2/3 del nostro pianeta e potersi immergere è sicuramente un’esperienza meravigliosa che però deve essere sempre svolta nel rispetto dell’ambiente e in sicurezza.

Ogni paese ha le sue regole specifiche, vi sono destinazioni in cui non è possibile immergersi oltre i 30 mt anche per chi ha brevetti superiori, altre in cui è vietato l’uso di guanti per tutelare l’ambiente, oppure in cui è vietato effettuare più di 3 immersioni al giorno.
Vogliamo però ricordare ai nostri clienti subacquei le buone norme per immergersi in sicurezza:

  • Immergetevi sempre con un compagno di immersioni
  • Portate sempre con voi un computer personale e rispettate i tempi di immersione
  • Effettuate sempre la sosta di sicurezza per 3 minuti a 3 metri. La sosta di sicurezza è una procedura introdotta nella moderna pratica dell’immersione ricreativa, a seguito degli studi per la rilevazione Doppler delle bolle gassose nel circolo venoso dopo ogni immersione. La procedura viene raccomandata INDIPENDENTEMENTE dal profilo tempo-profondità: ciò significa che la procedura è consigliata SEMPRE, sia dopo immersioni senza decompressione, che dopo immersioni che prevedono soste di decompressione. Lo scopo della procedura è quello di ridurre ulteriormente la quantità di bolle circolanti dopo l’immersione, imponendo un più lungo periodo di desaturazione, in una situazione di gradiente Inerte Disciolto / Pressione Idrostatica Ambiente meno elevato
  • Attenetevi sempre ai regolamenti locali e assicuratevi che il diving li rispetti
  • Verificare la presenza di una bombola di ossigeno a bordo della barca che vi porta al punto di immersione
  • Immergetevi appoggiandovi ad un diving certificato
  • Rispettate sempre gli standard internazionali di no-fly time. Cosa significa? Non prendete un volo mai prima delle 24 ore dall’ultima immersione. La ricerca medico scientifica afferma che:
  1.  un giorno una immersione senza decompressione: L’intervallo minimo pre-volo per un’unica immersione senza obblighi decompressivi è di circa 11 ore.
  2.  un giorno con più immersioni senza decompressione Per immersioni ripetitive senza obblighi decompressivi o a seguito di un’immersione con obblighi decompressivi, l’intervallo no fly è di circa 18 ore.
  3. per immersioni ripetitive svolte nell’arco di più giorni di immersione consecutivi senza decompressione, l’intervallo no fly sale a 24 ore.

In caso di immersioni ripetitive con caratteristiche tecniche (quindi non semplici immersioni ricreative) e/o particolarmente impegnative (corrente o freddo per esempio) il tempo che deve intercorrere prima di prendere un volo aereo sarà di circa 48 ore.
Nonostante ciò, al momento l’intervallo minimo raccomandato è di 24 ore dopo l’ultima immersione, indipendentemente dall’utilizzo di miscele Nitrox.

In alcuni paesi, recentemente, viene richiesto ai divers di portare con se un certificato medico di idoneità all’attività subacquea o di assenza di controindicazioni alla subacquea… come fare?
In Italia non è un documento normalmente richiesto e difficilmente il vostro medico di famiglia sarà in grado di fornirvi questo documento. Per farlo è necessario recarsi da un medico specialista in medicina subacquea o iperbariche che sarà in grado redigere tale certificato e di effettuare le opportune indagini (ECG, pressione ecc.)

Chi viaggia in Polinesia Francese vivrà un’esperienza straordinaria tra le Isole, ma chi viaggia visitando le isole della Polinesia e facendo anche qualche immersione raddoppia le meraviglie che può vedere, perché il 50% di esse si trovano sotto la superficie del mare, lo snorkeling offre tantissimo, ma l’esperienza delle immersioni è veramente WOW! Pensateci e fatevi il brevetto prima di partire!
Irene Faraon – Kia Ora Viaggi

E adesso? Non resta che scegliere una delle destinazioni che proponiamo e chiederci un preventivo personalizzato per il tuo prossimo viaggio.

Buone bolle!

Polinesia Francese, Australia, Maldive e Filippine sono le mete principali in cui proponiamo diving e snorkeling, ma non le sole.

Sergio Bambaren, nel suo famoso romanzo “Vela Bianca” descrive così la barriera corallina:
“Chi non ha mai esplorato una barriera corallina si perde una delle più grande gioie che a natura possa offrire. Non si può camminare attraverso una foresta vergine che sia veramente tale, perché non ci sono sentieri. Invece è possibile nuotare sopra banchi di corallo inviolati e palpitanti di vita, con la sensazione di volare su un giardino incantato. Il fondale dell’oceano è un caleidoscopio di forme e colori fantastici. Innumerevoli varietà di pesci variopinti guizzano fra le rutilanti arborescenze delle colonie di madrepore ancorate alle rocce. Una scogliera corallina è creata dall’accumulo di miriadi di scheletri calcarei lasciati da infinite generazioni di minuscoli celenterati, alcuni non più grandi di un capocchia di spillo. Con la morte dei singoli individui, le ramificazioni vengono ricoperte dai nuovi coralli nati per gemmazione, in un processo di costante rinnovamento. Tra tutti quegli anfratti e cavità trovano rifugio pesci angelo, pesci farfalla, pesci luna, pesci re e altre innumerevoli specie, oltre ai piccoli polipi, i granchi e tutte le altre creature dai vividi colori che fanno del fondo marino un paesaggio fiabesco”

Sicuramente una descrizione che non può che ammaliare anche i più scettici e che non può che far immedesimare quelli per cui un viaggio deve comprendere immersioni e snorkeling. Il mondo sottomarino occupa i 2/3 del nostro pianeta e potersi immergere è sicuramente un’esperienza meravigliosa che però deve essere sempre svolta nel rispetto dell’ambiente e in sicurezza.

Ogni paese ha le sue regole specifiche, vi sono destinazioni in cui non è possibile immergersi oltre i 30 mt anche per chi ha brevetti superiori, altre in cui è vietato l’uso di guanti per tutelare l’ambiente, oppure in cui è vietato effettuare più di 3 immersioni al giorno.
Vogliamo però ricordare ai nostri clienti subacquei le buone norme per immergersi in sicurezza:

  • Immergetevi sempre con un compagno di immersioni
  • Portate sempre con voi un computer personale e rispettate i tempi di immersione
  • Effettuate sempre la sosta di sicurezza per 3 minuti a 3 metri. La sosta di sicurezza è una procedura introdotta nella moderna pratica dell’immersione ricreativa, a seguito degli studi per la rilevazione Doppler delle bolle gassose nel circolo venoso dopo ogni immersione. La procedura viene raccomandata INDIPENDENTEMENTE dal profilo tempo-profondità: ciò significa che la procedura è consigliata SEMPRE, sia dopo immersioni senza decompressione, che dopo immersioni che prevedono soste di decompressione. Lo scopo della procedura è quello di ridurre ulteriormente la quantità di bolle circolanti dopo l’immersione, imponendo un più lungo periodo di desaturazione, in una situazione di gradiente Inerte Disciolto / Pressione Idrostatica Ambiente meno elevato
  • Attenetevi sempre ai regolamenti locali e assicuratevi che il diving li rispetti
  • Verificare la presenza di una bombola di ossigeno a bordo della barca che vi porta al punto di immersione
  • Immergetevi appoggiandovi ad un diving certificato
  • Rispettate sempre gli standard internazionali di no-fly time. Cosa significa? Non prendete un volo mai prima delle 24 ore dall’ultima immersione. La ricerca medico scientifica afferma che:
  1.  un giorno una immersione senza decompressione: L’intervallo minimo pre-volo per un’unica immersione senza obblighi decompressivi è di circa 11 ore.
  2.  un giorno con più immersioni senza decompressione Per immersioni ripetitive senza obblighi decompressivi o a seguito di un’immersione con obblighi decompressivi, l’intervallo no fly è di circa 18 ore.
  3. per immersioni ripetitive svolte nell’arco di più giorni di immersione consecutivi senza decompressione, l’intervallo no fly sale a 24 ore.

In caso di immersioni ripetitive con caratteristiche tecniche (quindi non semplici immersioni ricreative) e/o particolarmente impegnative (corrente o freddo per esempio) il tempo che deve intercorrere prima di prendere un volo aereo sarà di circa 48 ore.
Nonostante ciò, al momento l’intervallo minimo raccomandato è di 24 ore dopo l’ultima immersione, indipendentemente dall’utilizzo di miscele Nitrox.

In alcuni paesi, recentemente, viene richiesto ai divers di portare con se un certificato medico di idoneità all’attività subacquea o di assenza di controindicazioni alla subacquea…come fare?
In Italia non è un documento normalmente richiesto e difficilmente il vostro medico di famiglia sarà in grado di fornirvi questo documento. Per farlo è necessario recarsi da un medico specialista in medicina subacquea o iperbariche che sarà in grado redigere tale certificato e di effettuare le opportune indagini (ECG, pressione ecc.)

Chi viaggia in Polinesia Francese vivrà un’esperienza straordinaria tra le Isole, ma chi viaggia visitando le isole della Polinesia e facendo anche qualche immersione raddoppia le meraviglie che può vedere, perché il 50% di esse si trovano sotto la superficie del mare, lo snorkeling offre tantissimo, ma l’esperienza delle immersioni è veramente WOW! Pensateci e fatevi il brevetto prima di partire!
Irene Faraon – Kia Ora Viaggi
E adesso? Non resta che scegliere una delle destinazioni che proponiamo e chiederci un preventivo personalizzato per il tuo prossimo viaggio. Buone bolle